In occasione dell’evento conclusivo del progetto Costruire Futuro – Percorsi Di Accompagnamento All’inclusione Per Minori Stranieri Non Accompagnati, Karim Alissa, operatore dell’equipe multidisciplinare di Work IS Progress, ha portato il suo contributo sul lavoro svolto dal nostro programma nel progetto.
Dialogando con i partner di Costruire Futuro, la testimonianza di Karim ha evidenziato le potenzialità del progetto per la vita dei giovani beneficiari e l’importanza di lavorare, con i giovani minori stranieri non accompagnati, sullo sviluppo dell’autostima e della consapevolezza di sè, per riuscire a progettare e costruire un futuro in linea con i propri desideri e le proprie esigenze.
Work IS Progress, attraverso le attività svolte da Karim e Claudia de Rosa, consulente legale del programma, ha accompagnato il gruppo di ragazzi in un percorso di formazione sul funzionamento del mercato del lavoro italiano e sulla preparazione del CV, ma li ha aiutati al tempo stesso a riconoscere le proprie competenze, anche quelle non formali e che passano dal vissuto migratorio.
Le attività svolte da Work IS Progress nel progetto e le riflessioni sul suo intervento, le trovate raccontate da Karim in questa video-intervista:
“Costruire futuro è un progetto che ha come target minori stranieri non accompagnati. Gli obiettivi del progetto sono facilitare l’occupabilità attraverso diverse azioni di questi minori e le aree di intervento sono state due: Milano con la sua realtà urbana e il suo mercato del lavoro e Palermo, città mediterranea per eccellenza e città anche di transito e di passaggio per i minori non accompagnati , provenienti soprattutto dalle aree del sud del mediterraneo, Egitto, Marocco e Tunisia.
Le attività specifiche svolte da st sono state l’accompagnamento ai percorsi formativi, quindi anche informazione e orientamento soprattutto a possibili percorsi di formazione, e poi l’ accompagnamento specifico anche alla preparazione in vista della ricerca attiva del lavoro e della preparazione a un colloquio e anche la stesura di un curriculum. Diciamo che queste fasi sono state poi viste e riadattate rispetto ad un target giovanissimo e adattata in base anche ad un lavoro di consapevolezza che è stato fatto nei confronti dei beneficiari.
Va detto fin da subito che lavorare con questo target, minori stranieri non accompagnati o neo maggiorenni, non è semplice, è un tema molto complesso e presenta anche diverse criticità. La prima difficoltà, quella più evidente, che vediamo anche nel quartiere san siro dove siamo operativi è stato immedesimarsi in quelli che sono i bisogni dei giovani. Accompagnare un adulto a un percorso occupazionale è ben diverso, quindi la prima difficoltà è stata appunto quella di immedesimarsi nei bisogni e nelle dinamiche di un giovane che non esce da un percorso formativo solido, non ha un background stabile, non ha qua degli effetti o una socialità e c’è un’altar criticità che riguarda la barriera linguistica.
Su questo abbiamo lavorato sia io solo, semplificando molto i concetti che era necessario comunicare durante i colloqui e le formazioni. E poi abbiamo anche lavorato in presenza di mediatrici.
Posso anche dire, questo per la mia esperienza personale, aver lavorato in passato su altri progetti con minori stranieri non accompagnati mi ha aiutato anche se io non ho un background da educatore, è stato fondamentale un po’ immedesimarsi in quelli che sono le esigenze e le dinamiche di un giovane sradicato dal proprio territorio.
I bisogni dei giovani, dei minori stranieri non accompagnati sono i bisogni di giovani anche italiani, figli di migranti di seconda generazione ma in Italia o in qualsiasi luogo d’Europa o del mondo. Sicuramente un bisogno di socialità di avere un gruppo di amici amiche anche al di fuori della scuola del lavoro, un bisogno normale di socialità persone con cui uscire, fare sport giocare e vedersi. Sicuramente c’è un bisogno che riguarda anche la sfera affettiva, bisogno forse tra tutti più delicato, forse bisogna far presente che si tratta di un target di persone che è stato eradicato dal proprio contesto familiare, dal proprio contesto di sistema paese, dalla propria società, sono persone che qui non hanno affetti, familiari o amici, al di fuori delle persone che vivono con loro in comunità.
E poi c’è anche un bisogno di progettualità, molto spesso abbiamo visto che i ragazzi arrivano in Italia perché hanno bisogno di lavorare, di mandare a casa dei soldi concretamente però per far questo poi dimenticano o non hanno consapevolezza su tutto ciò che può essere progettualità personale o di crescita professionale in questo paese.
Il nome che è stato scelto per il progetto racchiude in sé l’idea e l’obiettivo del progetto, ma anche le conclusioni e gli stimoli per andare avanti. Non a caso il verbo è all’infinito, nel senso che le azioni del progetto non finiscono con il progetto, le persone continuano a crescere e il loro percorso di crescita personale e professionale continua e probabilmente continua anche il loro progetto migratorio, in Italia o in Europa.
Ciò che ci siamo un po’ portati dentro e che abbiamo condiviso è anche l’importanza di lavorare sulla consapevolezza delle proprie capacità, dei propri desiderata, delle aspirazioni personali e professionali, per far passare anche il messaggio che c’è possibilità di crescita e di formazione e che quindi occorre anche investire – questo è quello che abbiamo sempre detto ai nostri beneficiari durante i nostri colloqui o i laboratori insieme – investire anche nel tempo, per continuare a crescere e a costruire futuro.”
Il progetto Costruire futuro – percorsi di accompagnamento all’inclusione per minori stranieri non accompagnati (MSNA), è realizzato da vari partner sul territorio milanese quali Fondazione L’aliante Onlus, Agenzia Metropolitana per la formazione, l’orientamento e il lavoro, Centro Ausiliario per i problemi Minorili di Milano, Associazione Agevolando e Teatroincontro cooperativa sociale.
Per saperne di più sul progetto: https://workisprogress.org/portfolio/costruire-futuro/
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