Oumar è un ragazzo ivoriano di soli 20 anni che entra in contatto con Work is Progress durante il lockdown, su indicazione di un centro di ascolto cui si è rivolto.
Ha infatti perso il suo lavoro nella ristorazione e desidererebbe trovare un’alternativa in un altro settore.
Dato il buon livello di italiano e la forte motivazione, lo selezioniamo per un corso professionalizzante di sanificazione, perché possa aggiungere alle sue competenze quelle relative ad un settore, in quel momento, in forte crescita.
Già dalle prime lezioni vediamo però che il ragazzo fatica a frequentare assiduamente. Contattato il centro di ascolto che lo ha segnalato, scopriamo che il ragazzo non frequenta perché vive una condizione di forte indigenza e precarietà abitativa: dorme infatti in una sorta di rimessa per le attrezzature agricole, non ha riscaldamento, acqua corrente e bagno e, non avendo più un reddito, trascorre la giornata alla ricerca di lavoretti e piccoli aiuti per andare avanti.
Con gli operatori del centro di ascolto concordiamo di supportarlo su due fronti: da un lato Work is Progress lo accompagnerà lungo il percorso formativo, motivandolo e vigilando affinché non abbandoni, dall’altro il centro di ascolto si impegnerà a cercare per lui una soluzione abitativa più adatta per l’inverno, da individuare nei posti letto per l’emergenza freddo.
Oumar riprende quindi la formazione, non senza difficoltà perché nel frattempo la situazione Covid peggiora e il corso viene convertito in DAD. Dato che non è molto abile con la tecnologia, in collaborazione con la scuola, assistiamo lui e i suoi compagni affinché imparino ad utilizzare le piattaforme di e-learning.
Il ragazzo riesce così a portare a termine il corso e a frequentare anche una formazione sulla ricerca attiva del lavoro. A questi si aggiungono i colloqui di consulenza di carriera organizzati con Randstad e proposti da Work is Progress, finalizzati alla ricerca di opportunità di placement.
Nel frattempo, l’emergenza freddo termina e il ragazzo torna a vivere nella rimessa, ripresentando il problema abitativo che diventa ormai urgente.
A marzo individuiamo un’opportunità di tirocinio. Oumar supera il colloquio di selezione, ma si presenta ora il problema del permesso di soggiorno. Il Covid ha infatti allungato i tempi per il rinnovo e il ragazzo si ritrova con un documento scaduto e una prenotazione online per il ritiro del nuovo documento. Il consulente del lavoro dell’azienda in queste condizioni temporeggia, non volendo attivare il tirocinio, perciò diviene necessario l’intervento e la consulenza della legale di Work is progress per sbloccare la situazione.
A maggio Oumar comincia finalmente a lavorare, ma si presenta una nuova difficoltà: fino a che non riceverà la prima indennità di tirocinio il ragazzo non riuscirà a pagare i trasporti per recarsi sul luogo di lavoro. Risolviamo anche questo impedimento, anticipando l’importo per l’abbonamento dei mezzi per i primi due mesi. Il lavoro sblocca invece finalmente la questione abitativa: al ragazzo viene infatti offerta una stanza in un housing sociale.
Attualmente Oumar continua a vivere serenamente nell’housing sociale condividendo l’abitazione con un coetaneo e gli è stato rinnovato il tirocinio. Periodicamente Work is Progress lo contatta per verificare la situazione e tutto sembra procedere per il meglio.
Il prossimo obiettivo sarà la stabilizzazione professionale, tramite un contratto, e il trasferimento in un appartamento in affitto sul libero mercato.