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Purtroppo la malattia colpisce anche in giovane età. Questo è il caso di Juan, ragazzo ecuadoriano di soli 21 anni, che ci è stato inviato da una psicologa dell’ospedale dove il ragazzo è in cura.

Juan è il figlio maggiore di una madre single e ha due fratelli più piccoli. Circa due anni fa, quando ancora frequentava la scuola superiore, riceve la diagnosi di malattia. Nonostante lo shock iniziale e terapie particolarmente invasive, il ragazzo riesce, seppure dall’ospedale, a superare l’esame di maturità e a conseguire il diploma.

Prima di ammalarsi, pur essendo studente, Juan per essere d’aiuto alla sua mamma – l’unico membro della famiglia ad avere un reddito – lavorava la sera e nei week-end.  Con la malattia, però, le cose diventano più complicate: il ragazzo infatti si affatica facilmente e, se svolge lavori pesanti, rischia di aggravare il suo stato di salute. È per questo che, dietro suggerimento della sua psicologa, ci contatta. La prima cosa che emerge durante il colloquio è il suo forte bisogno di fare qualcosa per sé stesso, essere aiutato a spostare l’attenzione dal pensiero costante e angoscioso della malattia verso qualcosa di nuovo, produttivo e progettuale.

Dato che il suo diploma, di tipo tecnico, è diventato per lui inutilizzabile, Juan chiede di essere accompagnato in un percorso di ri-orientamento professionale. Il ragazzo, che si presenta molto bene, è puntuale, adeguato e parla un ottimo italiano, ama utilizzare il computer e gli riesce anche piuttosto bene. È a lui che parenti e amici si rivolgono quando non sanno come fare ad espletare le pratiche burocratiche online, ed è per questo che immagina per lui un lavoro d’ufficio, ad esempio presso uno sportello, a fornire supporto e assistenza tecnica agli utenti. In particolare, Juan esprime un peculiare interesse per il lavoro svolto dagli operatori di sportello nei CAF, per questo ci mobilitiamo alla ricerca di un corso.

Scopriamo che i corsi in quest’ambito hanno un costo che il ragazzo non può sostenere ma, ritenendolo particolarmente motivato e meritevole, decidiamo di supportarlo attraverso un fondo destinato a pazienti e caregiver in condizioni di particolare difficoltà economica. Attraverso il fondo il ragazzo si iscrive quindi al corso, che frequenta da remoto e, dopo poco tempo, ottiene il diploma.

Parallelamente, il ragazzo viene supportato dalla legale di Work is Progress per questioni collegate alla sospensione dell’assegno di invalidità, vincolato alla durata del permesso di soggiorno. Fortunatamente, però, con il rinnovo del documento, riesce a recuperare anche gli assegni arretrati. Viene inoltre accompagnato ad iscriversi al collocamento mirato, opportunità di cui non era a conoscenza e che ora intende sfruttare.

Infine, anche a lui, come a molti dei nostri utenti, viene data la possibilità di fare un percorso di consulenza di carriera con l’agenzia per il lavoro Randstad, con cui Work is Progress collabora efficacemente da alcuni anni. Con il loro aiuto aggiorna il suo curriculum, ponendo grande attenzione sulle competenze soft, rinnova il suo profilo LinkedIn, si registra ai siti delle agenzie per il lavoro e impara a seguire e a rispondere agli annunci.

Randstad promuove il suo profilo sia presso la sua rete di aziende clienti che esternamente e, grazie a questo, Juan ha ricevuto recentemente due interessanti opportunità di colloquio di selezione di cui sta ora aspettando gli esiti.

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