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I dati ci dicono che in Italia la povertà assoluta è progressivamente aumentata nell’ultimo decennio, raggiungendo nel 2020 i valori più elevati dal 2005, nonostante le misure di sostegno ai redditi. Nel 2021 la povertà assoluta è cresciuta nel Mezzogiorno e tra gli stranieri, già in condizioni svantaggiate, e i minori e le donne restano i soggetti più colpiti. 

Questo perché nel mercato del lavoro italiano si è ridotta l’occupazione standard, a tempo pieno e durata indeterminata, con la progressiva diffusione di modalità ibride di lavoro. Ciò si riflette in un peggioramento della qualità complessiva dell’occupazione. Il combinarsi di bassa retribuzione oraria e di contratti di lavoro di breve durata e intensità si è tradotto in livelli retributivi annuali decisamente ridotti, determinando anche condizioni di forte disagio economico a livello familiare. 

E quando sei costretto ad accettare queste condizioni di lavoro, inevitabilmente anche le tue condizioni di salute peggiorano. Ce lo dice la letteratura scientifica che la salute fisica e mentale dei lavoratori e il lavoro stesso sono fortemente connessi. Le persone con una posizione sociale e un lavoro di minor prestigio corrono maggiori rischi di salute e si ammalano più frequentemente. Inoltre i lavoratori di più bassa posizione socioeconomica sono esposti a maggiore insicurezza lavorativa e, se impiegati, a scarse condizioni lavorative.  

E poi c’è la povertà che possiamo definire improvvisa, diciamo non strutturale, quella che non ti aspetti.  

Negli oltre 10 anni di esistenza del programma internazionale di inclusione socio-lavorativa di Soleterre Work Is Progress, che coordino, abbiamo visto crescere sempre più il numero di persone che si sono trovate “povere” letteralmente da un giorno con l’altro, soprattutto nel nostro paese. Parliamo di un bacino di beneficiari che nel 2021 è stato di 2.300 le persone accolte in Italia, Africa Francofona e Centroamerica, di cui 300 nel nostro paese. 

Ci siamo resi conto che le persone che chiamiamo “fragili”, potremmo potenzialmente essere tutti noi, perché a ognuno di noi potrebbe capitare di ammalarsi, di perdere il lavoro, di separarsi, di dover lasciare il proprio paese: la guerra in Ucraina – così vicina a noi – ci ha dimostrato quanto possa essere reale e improvvisa la possibilità di dover fuggire all’estero. E’ così che, da un giorno con l’altro, si può cadere nella spirale della povertà. E’ così che si diventa fragili.  

La nostra équipe multidisciplinare è composta da job counselor, consulenti legali, psicologi, mediatori linguistici e culturali, che integrano le proprie competenze per effettuare una lettura globale dei bisogni della persona e farsene carico. Ogni persona che si rivolge a noi, viene accolta a accompagnata lungo l’intero processo di inserimento o reinserimento lavorativo, con l’attivazione di percorsi di inclusione personalizzati e l’offerta di servizi integrati per lei (o lui) e i suoi familiari come casa, lavoro, scuola, supporto psicologico e legale, ecc.  

L’obiettivo non è solo quello che trovare lavoro alle persone, qualunque tipo di lavoro, a qualunque condizione. L’obiettivo è di migliorare la vita delle persone, di trattarle come esseri umani e non come manodopera a basso costo, senza diritti né possibilità di cambiare la propria condizione socio-economica. Anche attraverso una logica di sistema, che mette in rete i servizi e cerca di far incontrare – invece che scontrare- i bisogni delle imprese con quelli di chi cerca lavoro. 

L’obiettivo è quello di contribuire non solo al progresso economico delle comunità e dei singoli individui, ma anche al loro progresso personale, oltre che al progresso culturale della società in cui viviamo, che deve diventare inclusiva, valorizzare le diversità, che per noi sono una ricchezza e non un ostacolo. E’ da questo che deriva il nome del nostro programma – WORK IS PROGRESS. 


Ne parliamo il 22 febbraio alle 16 in diretta Facebook, quando presenteremo il nostro report annuale “Un anno di lavoro insieme”. 

Se ti sei perso la diretta, guarda la registrazione sulla nostra pagina Facebook e leggi il nostro report completo qui.