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Masud è un uomo di 39 anni proveniente dal Bangladesh che, dopo aver completato la scuola dell’obbligo, lavora per diverso tempo nel settore della ristorazione.

Quando decide di emigrare, al Paese natale lascia la madre, la moglie e un figlio di 6 anni che sente regolarmente e con cui vorrebbe ricongiungersi.

L’uomo è in Italia dal 2016 ed è titolare di protezione speciale, ospite di un centro di accoglienza nell’hinterland milanese.

A Milano Masud ricopre diverse posizioni lavorative come barista e cuoco, ed è proprio per migliorare la sua condizione lavorativa che si rivolge allo sportello di Work is Progress.

L’uomo infatti, nonostante abbia un contratto di lavoro a tempo indeterminato part time, in realtà lavora 11 ore al giorno, 6 giorni su 7, con versamento parziale dello stipendio “fuori dalla busta paga” perché, secondo il datore di lavoro, non avrebbe i documenti in regola, affermazione non vera, come verificato anche dalla nostra consulente legale.

Vista la scarsa conoscenza linguistica e il timore di Masud di perdere il lavoro, il team Work is Progress si propone di agire da mediatore tra l’uomo e il datore di lavoro al fine di facilitare il dialogo per regolarizzare il contratto dal punto di vista della base oraria, del ruolo e della retribuzione.

A maggio 2022 Masud firma il contratto full-time a tempo indeterminato. Questo risultato lo aiuterà ad emancipare la sua situazione abitativa e familiare in quanto potrà uscire dal sistema di accoglienza, trovare una casa in affitto e procedere con le pratiche del ricongiungimento familiare.