La pandemia ha avuto un forte impatto psicologico su minori e famiglie, costretti a rimanere isolati per lunghi periodi, mentre la chiusura delle scuole e la difficoltà di accesso a internet, hanno messo a grave rischio il processo di apprendimento scolastico. Lo staff del programma Work Is Progress si è subito attivato per contrastare questa situazione, lavorando contemporaneamente su diversi fronti.
Come i suoi coetanei, Anderson ha sofferto molto il distanziamento sociale e la didattica a distanza: è stato quindi, coinvolto, insieme a genitori e insegnanti, in sessioni di supporto psico-sociale. Nella sua scuola, situata in una zona molto remota, grazie al programma, presidi e docenti hanno ricevuto una guida all’intervento psico-educativo, per supportare gli studenti durante la formazione a distanza, oltre a versioni cartacee delle Guide Scolastiche per la didattica online (fornite dal Ministero dell’Educazione, ma solo in versione digitale), mentre minori e insegnanti sono stati dotati di ricariche telefoniche per facilitare la connessione a internet e garantire la frequenza delle classi “online”.
Terminato il lockdown, Anderson ha partecipato con entusiasmo a un workshop sulle arti plastiche e a un laboratorio musicale, organizzati insieme agli attori locali della sua comunità. Terminati i corsi, ci ha raccontato che à stata soprattutto la pittura ad aiutarlo a superare le difficoltà della pandemia. Ha scoperto che disegnare i paesaggi lo rilassa, lo aiuta a concentrarsi sulle proprie emozioni e a trovare un equilibrio.