El Salvador continua ad essere uno dei paesi più violenti al mondo. Questa situazione è dovuta alla presenza delle “pandillas”, gruppi criminali che controllano interi territori e praticano estorsioni e altre forme di violenza sulla popolazione locale, ma anche ad una generale diffusione della violenza all’interno delle comunità e delle famiglie. La violenza, assieme alla precarietà delle condizioni economiche, è ormai diventata la principale causa di migrazione interna e verso l’estero di interi gruppi familiari e di molti minori non accompagnati.
Siamo presenti in El Salvador col programma di inclusione socio-economica dal 2007. Abbiamo aperto due sedi locali, una nella capitale San Salvador e una a Concepción Quezaltepeque nel Dipartimento di Chalatenango.
Con i nostri progetti, operiamo per:
- favorire l’inserimento socio-lavorativo delle fasce vulnerabili della popolazione
- prevenire la violenza sociale e la violazione dei diritti umani verso categorie vulnerabili, come bambini e giovani
- incrementare e tutelare l’inserimento socio-economico dei migranti di ritorno
- promuovere una migrazione sicura e responsabile
- costruire in maniera partecipativa la cultura della pace
Le parole chiave del nostro intervento sono:
I traguardi raggiunti
In circa 15 anni di attività, abbiamo raggiunto traguardi importanti:
- 6500 le persone che hanno beneficiato dei nostri servizi, bambine e bambini, adolescenti e ragazzi
- 500 i docenti, i formatori, gli educatori e i genitori che hanno ricevuto formazione e accompagnamento
- 187 gli attori pubblici, privati e del terzo settore coinvolti nei nostri progetti
- 450 i giovani uomini e le giovani donne formati che hanno avviato un’attività d’impresa
- 234 le associazioni e le Istituzioni che hanno partecipato a percorsi di capacitazione e rafforzamento