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La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie giunge il 21 marzo, alla sua ventottesima edizione.

Libera ha scelto nel 2023 di proporre la manifestazione nazionale in una città del Nord. Milano e la Lombardia rappresentano, infatti, territori nei quali si assiste a una crescente pervasività delle mafie e della criminalità economico-finanziaria, attraverso le frodi fiscali, l’usura e il riciclaggio del denaro in diversi settori merceologici, così come nel campo dell’edilizia, della logistica, della gestione dei rifiuti, della ristorazione, delle agromafie, del narcotraffico. Fino alle recenti forme di sfruttamento del lavoro e di caporalato in area urbana. Come Work is Progress accompagniamo quotidianamente persone vittime di discriminazione e sfruttamento lavorativo, italiani e stranieri, che cercano di trovare un lavoro dignitoso e di non cadere nelle maglie della criminalità organizzata, che si nutre dell’esclusione socio-lavorativa delle persone più fragili.

Lo slogan di questa Giornata – “È possibile” – vuole portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale. In un momento storico in cui le difficoltà sono numerose, con la crisi ambientale, sociale ed economica, sappiamo che “è possibile” superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà.

Per questo Soleterre aderisce a questa giornata e Valentina Valfrè, responsabile del Programma Internazionale Work Is Progress, è tra i relatori del seminario pomeridiano Tutto chiede uguaglianza perché vuol dire sicurezza, pace sociale, benessere condiviso, diritti. Costruiamo un futuro di uguaglianza, onoriamo la Costituzione!, insieme a Don Virginio Colmegna e Rosi Bindi.

Il seminario  propone alla discussione l’esperienza di ‘Una Milano che difende’, un gruppo di associazioni nato nel 2020 che, in collaborazione con Libera, delinea una nuova impostazione dei rapporti tra Istituzioni e Terzo Settore.

In questa prospettiva è stato presentato all’Assessorato alle Politiche Sociali il documento ‘Per un welfare dei diritti’, che definisce i caratteri di una struttura pubblica che gestisca una ‘solidarietà orizzontale alternativa a quella del profitto e del mercato’, assicurando il coinvolgimento attivo del Terzo Settore nelle funzioni di programmazione e progettazione degli interventi sul territorio.

La pandemia ha aggravato le condizioni economiche delle famiglie italiane e rischia di ampliare a breve e medio termine i divari economici e sociali preesistenti. E’ urgente avviare efficaci politiche di inclusione e di contrasto ad ogni forma di marginalità e di povertà, innanzi tutto attraverso un maggiore impegno del sistema pubblico e anche in  sostegno alle esperienze e alle innovazioni sociali maturate nei territori grazie al lavoro del volontariato e del Terzo Settore.

La realizzazione del dettato costituzionale, della ‘pari dignità sociale’ di tutti i cittadini, appare oggi un obbiettivo più che mai attuale, che impone la ricerca urgente di nuove strategie. Il Terzo Settore ha davanti a sé un compito decisivo di pensiero e di azione.

E’ POSSIBILE!